Marina Flocco
Marina Flocco, nata nel suggestivo borgo medievale di Atessa e cresciuta tra le bellezze della costa adriatica di Pescara, oggi vive e lavora a Roma, la Città Eterna. Con quasi trent'anni di esperienza nella professione legale, si è affermata come avvocato di grande competenza e sensibilità, dedicando gran parte del suo impegno a cause sociali, spesso operando pro bono per garantire giustizia a chi ne ha più bisogno.
Il suo impegno nel sociale si concretizza nel ruolo di coordinatrice dell'Osservatorio del Centro Studi Giuridici del Sindacato Nazionale Antiusura, dove lavora per combattere fenomeni di usura e proteggere le vittime di queste situazioni. Parallelamente, ha ricoperto il ruolo di docente e formatrice, trasmettendo le sue conoscenze a nuove generazioni di giuristi e collaborando attivamente con numerose associazioni di volontariato.
Marina è anche un membro attivo del Rotary Club Roma Centenario, dove ha partecipato a numerosi progetti di servizio, sempre in prima linea per sostenere i più deboli. La sua passione per i cani l'ha portata a diventare educatrice cinofila, partecipando con il suo fedele compagno Harlock al progetto "Prenditi cura di me", un'iniziativa che unisce l'amore per gli animali al sostegno ai detenuti nelle carceri, in collaborazione con la UISP.
Oltre alla sua carriera legale, Marina è una viaggiatrice curiosa e un'attenta osservatrice del mondo che la circonda. Questa sua apertura le ha permesso di arricchire il suo lavoro con prospettive sempre nuove, collaborando regolarmente con importanti testate di informazione giuridica. Nonostante l'intensa attività professionale, è riuscita a conciliare con successo il ruolo di moglie e madre di tre figli.
Come scrittrice, Marina ha dato vita a diversi racconti e attualmente è impegnata nella stesura di un nuovo romanzo. La fuorilegge è la sua opera d'esordio, un romanzo distopico che esplora una società futura in cui avvocati e giornalisti sono scomparsi, e la giustizia è interamente affidata a un governo centrale. Questa narrazione rappresenta una riflessione acuta e inquietante sul ruolo del diritto e sulla fragilità delle libertà individuali in un mondo sempre più centralizzato.


